Manuale d'istruzioni per gli outlet
L'idea di un sito che aiuti coloro che desiderano fare shopping risparmiando è nata prima che l'Italia si trovasse a dover affrontare la crisi economica che sta affliggendo ormai da tempo aziende e famiglie e, mai come adesso, il tema del risparmio è divenuto d'attualità.
Nato negli USA, il concetto di FOC (Factory Outlet Center) si diffonde nei primi anni 2000 in Europa ed in Italia: tanti negozi definiti "outlet" (che altro non è che la traduzione di "spacci") riuniti in un'unica, ampia area organizzata con servizi accessori a disposizione dei visitatori (parcheggio, aree di ristorazione, zone dedicate allo svago dei più piccoli e, in alcuni casi personale che, a pagamento, vi può seguire e consigliare negli acquisti); punti vendita monomarca in cui sono commercializzati prodotti fine serie, rimanenze e seconde scelte provenienti dai negozi "normali" o dalle sfilate o direttamente dalle aziende produttrici possono rappresentare un paradiso per compratori compulsivi, ma soprattutto per chi non ha tempo e soldi da sprecare!
Più datata l'origine degli spacci aziendali, piccoli, a volte un po' nascosti, non molto pubblicizzati (crediamo per ovvi motivi di convenienza delle diverse aziende), ma proprio per questo da provare: può capitare anche ai consumatori meno esigenti di dover acquistare un prodotto, ad esempio alimentare, di una determinata marca anche se questa è decisamente più costosa di altri prodotti simili (ci sono bambini che sanno riconoscere un biscotto "originale" anche solo dal profumo smascherando ogni possibile imitazione anche esteticamente perfetta!); in casi come questi recarsi in uno spaccio che, sempre per restare nell'ambito dell'esempio dei biscotti, vende i biscotti rotti a metà del prezzo proposto nel negozio è fuori di dubbio un ottimo sistema di risparmio senza la rinuncia alla qualità.
Più o meno lo stesso concetto è applicabile ad altri tipi di spacci: la vendita diretta di capi abbigliamento o accessori garantisce di norma un elevatissimo standard qualitativo (si tratta infatti di solito di capi realizzati artigianalmente anche su misura) con prezzo in proporzione assai più conveniente rispetto a merce di pari qualità, firmata, ma che vede il costo gravato dai passaggi di mano e dal trasporto.
Accanto a queste due tipologie di vendita al pubblico si accostano innumerevoli altre realtà commerciali nate nel nome del risparmio: discount (merce non di marca, prezzi davvero popolari, qualità non sempre buona), negozi dell'usato (dall'abbigliamento all'elettronica, dagli articoli sportivi ai passeggini passando dall'arredamento, hanno di recente acquistato una patina chic trasformandosi in molti casi in negozi "vintage" o di "modernariato"), stock house (di norma piuttosto estesi offrono merci acquistate in stock dalle fabbriche o rimanenze a prezzi convenienti; è sempre bene accertarsi preventivamente se viene effettuata vendita al dettaglio o solo all'ingrosso ad altri commercianti), temporary store (letteralmente "negozi temporanei" e questo sono: vengono allestiti in spazi commerciali anche piuttosto ampi ed anche nei centri cittadini e mettono in vendita merci di una determinata marca prodotta in edizione limitata per un periodo di tempo limitato, massimo una trentina di giorni).
Speriamo di aver chiarito un po' le idee e sottolineiamo che è sempre necessario, per evitare equivoci e "fregature", prestare attenzione durante gli acquisti, controllare attentamente la merce per evidenziare difetti più o meno occulti, valutare l'effettiva convenienza del prezzo, verificare la data di scadenza per quanto concerne gli alimentari, appurare la possibilità e le modalità di un eventuale cambio merce e, ovviamente, farsi rilasciare regolare scontrino d'acquisto.
Per qualsiasi informazione potete scrivere alla seguente casella di posta elettronica:
- E-mail: info@outletspacci.com